La trasformazione digitale non può prescindere da una formazione Universitaria specifica
La trasformazione digitale non può prescindere da una formazione Universitaria specifica;
Il gruppo Multiversity e le sue piattaforme di UniPegaso e Unimercatorum ne sono i protagonisti.
La mission di Multiversity: Creare una connessione tra sviluppo tecnologico e preparazione Universitaria per essere in grado di gestirlo, per fornire un’istruzione di alta qualità accessibile sia ai privati che alle aziende e in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea, attraverso strumenti digitali, innovazione e personale accademico altamente qualificato.”
Ci sono due grandi temi che occupano l’attenzione mediatica in questi tempi: la crisi climatica e la trasformazione digitale. Apparentemente sembrano essere due argomenti distinti, in realtà sono strettamente correlati tra di loro, non solo perché sono due processi globali che trasformeranno la nostra Terra in modo irreversibile ma, perché, sono praticamente, due facce della stessa medaglia.
“La sostenibilità non può fare a meno della trasformazione digitale” asserisce Stefano Epifani – Professore del Digital Transformation Istitute – con la convinzione che la tecnologia è elemento centrale dell’innovazione ed è strumento fondamentale nelle scelte ambientali, economiche e sociali da affrontare nel presene e nel futuro.
La trasformazione digitale sta iniziando a sostituire le modalità operative tradizionali in tutti i campi dello scibile umano ed è un processo che coinvolge anche direttamente la nostra personalità, professionalità, il nostro lavoro.
“Siamo nell’era della smaterializzazione, 5 miliardi di persone connesse, 30 miliardi di device; l’economia delle conoscenza personale pervade ogni angolo della nostra vita” queste le parole, pronunciate al Corriere della Sera in un’intervista, da Fabio Vaccarono, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Multiversity che comprende le due universià telematiche Pegaso e Mercatorum. “Gli studenti hanno studiato in modo diretto e immersivo – continua Vaccarono – l’aula non può più essere l’unica modalità di apprendimento. Se la trasformazione digitale è un pilastro ineludibile della modernità, i programmi formativi però riflettono percorsi e competenze oramai superate. Per questo gli spazi per percorsi formativi personalizzati, su misura, che possano esulare dai normali steccati accademici con cui vengono ideati i corsi di laurea, sono infiniti davanti alla necessità di costruire le competenze trasversali che richiede il mondo del lavoro. Con Muliversity siamo oramai la più grande piattaforma europea di “education technology” e se vogliamo mantenere un posto in prima fila nel consesso dei Paesi tecnologicamente avanzati, non possiamo non ripensare l’intera proposta formativa per ridurre chi è scoraggiato e arricchisce la platea della dispersione scolastica”.
TGCOM24 ha postato il 14 luglio un articolo che conteneva considerazioni su: Dopo il diploma, un maturando su due ha paura di diventare un Neet (cosa vuol dire?)| Uno su tre non ha ancora un progetto chiaro per il futuro . Il diploma in tasca è l’unica certezza per i “maturati”, l’orizzonte appare invece nebuloso e preoccupante. Gli studenti lamentano poche attività di orientamento durante il percorso scolastico.”
Il fenomeno della Neet Generation è preoccupante ma le parole di Fabio Vaccarono ci fanno intuire che il Gruppo Multiversity ha idee chiare e proposte per trovare soluzioni.
“L’Italia rischia di diventare una low-cost country in cui i migliori talenti vanno all’estero e restano i lavori a basso valore aggiunto” continua l’AD di UniPegaso e UniMercatorum. “Per scongiurare questo scenario non dobbiamo sprecare l’investimento del PNRR dedicato a Scuola 4.0 che prevede uno stanziamento di 2,1 miliardi per trasformare circa centomila classi tradizionali in ambienti di apprendimento adattabili, flessibili e digitali. Al momento però solo un terzo di laureati lo è nelle materie STEM, inglesismo che sta per Science, Technology, Engineering and Mathematics. Ecco perché è necessario creare l’elaborazione di nuove architetture di apprendimento nelle quali c’è lo stesso insegnane che deve ripensarsi come regista della formazione che si trasforma in un rapporto vivo , di scambio. L’esperienza della DAD (Didattica A Distanza) va considerata nell’ambio di un perimetro preciso. Si è trattato di una fase di emergenza, improvvisata, vissuta con difficoltà non solo dagli studenti ma dagli stessi docenti che non erano preparati a insegnare in modalità online e soprattutto erano privi degli strumenti adeguati. L’apprendimento digitale richiede infatti piattaforme concepite e strutturate a tal fine.” conclude Fabio Vaccarono.
Al centro di questa trasformazione epocale c’è la riconversione del capitale umano e la piattaforma di Multiversity è la risposta, già attiva e di altissimo livello, per chi vuole provare a costruire il suo futuro sulla base di una proposta formativa universitaria e post-universitaria che le Università Telematiche Pegaso e Mercatorum offrono a tutti coloro che vogliono farsi trovare pronti nel presente e per il futuro.
Ecco alcuni indirizzi di Corsi Universitari orientati alla trasformazione digitale ai quali ci si può iscrivere:
L10 LETTERE, SAPERE UMANISTICO E FORMAZIONE – EDITORIA DIGITALE
L18 ECONOMIA AZIENDALE – ECONOMIA DELL’IMPRESA DIGITALE E SOSTENIBILE
L31 INFORMATICA PER LE AZIENDE DIGITALI
LM39 LINGUISTICA MODERNA – CULTURA EDITORIALE ED ECOSISTEMA DIGITALE
LM31 INGEGNERIA GESTIONALE TRASFORMAZIONE DIGITALE
LM59 COMUNICAZIONE DIGITALE E MARKETING
LM77 MANAGEMENT E INNOVAZIONE
Lo staff del Polo Didattico La Spezia è a disposizione per informazioni, colloqui di orientamento, iscrizioni nell’ufficio di Via Fontevivo 19f, telefonando ai numeri 348 3785255 con reperibilità continua o 340 2648247 il lunedì dalle 8.30alle 13 o giovedì dalle 14.30 alle 18. E’possibile anche scrivere a: ecplaspezia@unipegaso.it
Fonte dell’intervista: Corriere della Sera articolo di Fabio Savelli del 13/07/2022